Un’edizione speciale tra memoria e storia: la Regata Fiorillo nel centenario del Palio del Golfo
di AC · 25/06/2025
La Spezia. 23 giugno 2025

Nel quadro delle celebrazioni per il 100° anniversario del Palio del Golfo della Spezia, la Regata Fiorillo — inserita nella Golfo dei Poeti Sailing Week — si è distinta per intensità e significato, offrendo un tributo al mare, alla memoria e alla passione sportiva che da un secolo animano le acque del Golfo.
58° Trofeo M.O.V.M. Michele Fiorillo: il mare della memoria tra La Spezia e Marina di Carrara
Ogni anno, le vele si alzano nel Golfo dei Poeti per ricordare il Comandante Michele Fiorillo, scomparso tragicamente oltre cinquant’anni fa nelle acque di Marina di Carrara. La regata che porta il suo nome, con partenza dalla Spezia, è un omaggio al suo spirito marinaro e al profondo amore per il mare, valori che continuano a ispirare generazioni di velisti.
Nato a La Spezia il 31 maggio 1930, Fiorillo, ufficiale della Capitaneria di Porto, dedicò la sua vita al servizio del mare, conquistando stima e affetto ovunque prestasse servizio. La sua figura è legata indissolubilmente a un atto di eroismo che lo rese immortale nella memoria collettiva. Il 6 luglio 1966, durante una violenta burrasca al largo di Marina di Massa, si lanciò personalmente in soccorso di un bagnante in difficoltà. Nonostante il mare in tempesta, salpò con un battello insieme ai suoi uomini; quando un’onda travolse l’imbarcazione, si adoperò per mettere in salvo l’equipaggio, sacrificando sé stesso.
Per quel gesto di straordinario coraggio gli fu conferita postuma la Medaglia d’Oro al Valor di Marina, con una motivazione che ne sottolinea il senso del dovere, la perizia nautica e l’umanissima solidarietà.
Voluta da velisti spezzini e amici del comandante, la Regata Fiorillo è diventata negli anni un appuntamento atteso, in cui sport e memoria si intrecciano. Il percorso, che si snoda simbolicamente lungo le rotte care a Fiorillo, fa rivivere ogni anno il suo spirito.
Il cuore della Regata Fiorillo: il saluto al Vespucci e la danza delle vele
Quest’anno, il momento più emozionante della Regata Fiorillo ha avuto come protagonista un simbolo della marineria italiana: l’Amerigo Vespucci, la storica nave scuola della Marina Militare. Le imbarcazioni partecipanti hanno sfilato lentamente sottobordo in un commovente tributo, rendendo omaggio alla Marina e alla memoria del Comandante Michele Fiorillo. Le sirene delle barche, all’unisono, hanno rotto il silenzio con un suono profondo e vibrante, come un canto corale del mare, intrecciando memoria, rispetto e commozione.
Terminato l’omaggio, la flotta ha seguito ordinatamente la Barca Comitato verso l’area di partenza, dove nel frattempo aveva iniziato a distendersi una brezza gentile — quasi una carezza del mare, pronta a spingere le vele verso la sfida.
Pochi istanti, ed ecco il via: le sette categorie in gara si sono lanciate verso il Varco di Ponente, prima di suddividersi lungo tre percorsi disegnati con perizia e visione dal deus ex machina dell’evento in mare, Attilio Cozzani, affiancato da Vincenzo De Meo, Roberto Taras e dal ‘Capitano’ Francesco Tani, a bordo della sua imbarcazione messa generosamente a disposizione per l’occasione. Un sentito ringraziamento al Circolo della Vela ERIX e, in particolare, al Vicepresidente Davide Sampiero, che ha curato con grande competenza il posizionamento delle quattro boe al di fuori della diga, assicurando un’accuratezza quasi millimetrica. Fa eccezione la boa n. 3, posizionata volutamente in modo disallineato per rispettare le distanze operative dalla nave ormeggiata.
Una menzione speciale va ai giovani agonisti del Circolo Velico La Spezia, Antonio Guidarini e Simone Plinio, veri protagonisti silenziosi della giornata: non solo hanno posizionato con cura le boe di partenza e di arrivo, ma hanno affiancato con dedizione il Comitato di Regata, seguendo ogni fase della competizione a bordo del gommone, con lo sguardo attento e il cuore già da veri regatanti.
La regata classe per classe
Classe ORC: Trionfo di Jeco, ancora protagonista della stagione estiva
Nella classe regina ORC, orfana di alcuni nomi di spicco assenti per le ferie estive, è stata ancora una volta Jeco a imporsi come protagonista assoluta. Dopo aver conquistato il prestigioso Trofeo Sampiero, l’equipaggio di Carlo Gabbanini ha arricchito ulteriormente il proprio palmarès con la vittoria del Fiorillo.
Alle sue spalle si sono distinte con grinta Sottosopra and More di Mauro Todisco e Far West di Roberto Grosso, seguite da Stella Filante dell’armatore Giorgio Vanelo. Chiude la classifica d’onore Fomalhaut, in assetto Gran Crociera, guidata dall’Ammiraglio Raffaele Cerretini, che ha dato prova di stile ed esperienza al timone.

Rating FIV Regata Performance: Estérica 2 detta il ritmo in una flotta agguerrita
Nel gruppo Rating FIV Regata Performance la scena è tutta per Estérica 2, il rapido ESTE 24 di Vincenzo D’Ippolito, che domina la prova con autorevolezza e stile. In un campo di regata combattuto, la barca spezzina vince e convince, lasciandosi alle spalle il silenzioso ma determinato Sound of Silence di Roberto Buia, secondo al traguardo dopo una prova solida.
Chiude il podio One More, il potente 50 piedi condotto da Nicolò Gaddi, che si aggiudica la linea d’onore grazie a una velocità di punta notevole nelle andature portanti.
Rimangono ai piedi della classifica Pingone di Mare, Sirilaxi e Lariosauro IV, che già promettono battaglia per la rivincita attesissima nel prossimo fine settimana. Le condizioni sono mature per un confronto serrato.

Rating FIV Regata Cruising: Melagodo di più stupisce con un equipaggio tutto in famiglia
Nel gruppo Rating FIV Regata Cruising, la vera sorpresa della giornata è stata Melagodo di più. A bordo, un equipaggio interamente familiare — mamma, papà e figlio al timone — ha saputo distinguersi grazie a un’intesa impeccabile e a scelte tattiche brillanti. Senza nemmeno ricorrere a vele portanti, hanno conquistato con autorevolezza la vittoria di categoria, chiudendo con uno straordinario quarto posto assoluto.
Ma più che un affiatato equipaggio familiare, sembravano una sitcom nautica in diretta. Altro che silenzi d’intesa e complicità marinaresca: a bordo di Melagodo di più andava in scena un concerto di urla tattiche intergenerazionali. Il figlio, al timone con l’autorità di un vecchio commodoro, dettava il ritmo con frasi tipo: «Mamma, cazzala tutta quella randa!» e «Papà, più grinta con quel genoa!», mentre i genitori cercavano di eseguire gli ordini… senza finire in ammutinamento.
Un mix esplosivo di amore, adrenalina e vento teso: la prova che le regate possono diventare terapia di famiglia ad alta velocità.
Alle loro spalle, il tenace Tanimara di Massimo Gianardi, veterano delle acque spezzine, ha visto profilarsi una nuova e stimolante rivalità: Rosalita ha infatti lanciato ufficialmente la sfida, preannunciando un salto di categoria con l’obiettivo dichiarato di insidiare il podio di Tanimara già dalla prossima regata.
Un episodio da moviola: quando l’agonismo supera il buonsenso...

Chiamata al VAR per il Comitato di Regata, costretto — suo malgrado — a intervenire con fermezza su un episodio che ha oltrepassato il confine della sportività. Nonostante i ripetuti e chiari avvisi via radio, un’imbarcazione ha ignorato ogni segnalazione, fidandosi eccessivamente delle proprie capacità veliche. Il risultato? Una manovra all’ultimo istante che ha portato a tagliare la rotta a una nave in ingresso nel proprio bacino di ormeggio, creando una situazione di potenziale pericolo.
A complicare ulteriormente la condotta, l’uso del motore — espressamente vietato dal Regolamento di Regata (Regola 42 e Regola 2) — ha reso inevitabile la squalifica immediata da parte del Comitato.
Cogliamo l’occasione per ribadire con fermezza quanto riportato nelle Istruzioni di Regata: le navi commerciali, militari e i traghetti di linea hanno sempre e comunque la precedenza. Episodi simili non solo mettono a rischio la sicurezza in mare, ma rischiano di avere gravi ripercussioni sul futuro stesso delle nostre regate: gli enti preposti potrebbero rivedere i permessi di interdizione, escludendo percorsi storici da sempre parte della nostra tradizione e non solo!
Non possiamo permettere che per la leggerezza di uno, ci vadano di mezzo tutti!

Rating FIV Vele Bianche: tra rotte sbagliate, miracoli radio ed un Fair play che costa la vittoria
La veleggiata a vele bianche è stata tutto fuorché una passeggiata ordinata sotto il sole: errori di percorso a raffica, rotte improbabili e interpretazioni creative del tracciato hanno reso l’andatura più simile a una caccia al tesoro che a una regata. Le squalifiche sembravano inevitabili… finché non è arrivato l’“aiutino da casa”.
Un concorrente — che avrebbe tranquillamente potuto sfruttare la confusione generale per vincere a mani basse — ha invece fatto suonare l’allarme alla flotta via radio, segnalando l’errore e indicando la rotta corretta. Un gesto di sportività rara, che ha salvato la giornata di molti… ma che, ironia della sorte, ha finito per compromettere la sua posizione in classifica.
Un episodio che conferma come, anche in mare, la bussola morale può contare più di quella magnetica. E che, a volte, chi perde regata… vince in stile.
Un applauso quindi a Davide Barboni, vera boa salvagente morale della giornata, che con il suo provvidenziale avviso ha evitato un disastroso effetto domino di squalifiche.

Grazie al suo gesto, Alahis II di Pier Maria Giusteschi Conti con figlia e nipoti come equipaggio ha potuto vincere il (Gruppo Fast) in tempo compensato, cogliendo un successo tanto limpido quanto legittimato.
Alle sue spalle, la sorpresa della giornata: Squilla Mantis, timonata dai rampolli di casa Cerati, Lorenzo e Mirko che si sono brillantemente distinti dopo aver… scaricato da bordo la zavorra paterna.
Libero da interferenze parentali, l’equipaggio junior ha dato spettacolo in acqua e conquistato il secondo posto — con tanto di rimpianto, visto che un errore di rotta quando erano ampiamente in testa è costato loro una vittoria che sembrava già scritta.
Ancora nel gruppo Fast, il terzo gradino del podio va a Graal di Gianni Bresciani, autore di una regata solida e di grande esperienza. La sua rincorsa ai vertici era lanciata e prometteva spettacolo, ma il destino ha messo la prua davanti — letteralmente: una nave in ingresso al porto ha obbligato l’equipaggio a una manovra d’emergenza.
Con estrema freddezza e padronanza marinaresca, Bresciani ha effettuato un perfetto giro su sé stesso, consentendo alla nave commerciale di passare in sicurezza. Una scelta corretta e obbligata, che però gli è costata preziosi minuti e, forse, un risultato ancora più prestigioso.
Una dimostrazione lampante che, in mare, le regate si vincono anche con lo stile e il rispetto delle regole della navigazione: fair play in movimento, sotto le raffiche del vento e i dettami dell’ordinanza portuale.
Fair play, volate finali e un premio alla resilienza: finale tutto da raccontare
Un altro gesto da manuale di sportività ha visto protagonista Latte+ di Massimiliano Porta e Elisabetta Tomassetti, che con encomiabile integrità hanno segnalato spontaneamente una lieve irregolarità di bordo. Il Comitato ha applicato una penalità di 3 minuti che ha avuto un effetto diretto sulla classifica: il gradino più alto del podio è così passato a Petra di Michele Petri, abile in partenza con una scelta tattica coraggiosa e vincente: mure a sinistra, per infilarsi con tempismo chirurgico nel cuore della linea lasciando Latte+ sul secondo gradino del podio.
Sul terzo gradino sale Gioella di Marcello Lusardi, autore di una prestazione regolare, seguito dal piccolo ma tenace OJ di Franco Baronio e Giuseppina Anastasi (al timone) che, per gran parte della regata, sono stati ai limiti del podio e da Rosalita, timonata dal mentore del celebre aiutino da casa. Una classifica compatta, dove ogni secondo ha fatto la differenza.
Nulla da fare invece per i più piccoli della flotta: Taipan di Pier Luca Vaccarone timonato dal piccolo Tommaso (13 anni) e Avalon di Marco Galantini, che hanno comunque mostrato grinta e spirito di regata, anche se lontani dai piazzamenti di vertice.
E infine, un applauso a parte — e con l’ombrello immaginario in mano — per il Comitato di Regata, rimasto stoicamente sotto il sole cocente ad attendere l’arrivo dell’ultima imbarcazione. Il premio resilienza va senza discussione all’Alpa 42 Antigua II di Enrico Giannotti, che ha tagliato il traguardo per ultimo ma con dignità e perseveranza da leggenda.

Anche i Meteor e i J24 protagonisti della scena, tra sorpassi spettacolari e duelli generazionali
La Regata Fiorillo 2025 ha celebrato il mare in tutte le sue dimensioni, coinvolgendo anche le classi più tecniche e combattive come i Meteor e i J24, impegnate non solo nella regata ma anche nella conquista di preziosi punti per la classifica a squadre.
Tra i piccoli Meteor è stato Avance de Galera a fare da padrone: l’imbarcazione di Roberto Capozza, timonata per l’occasione da Paolo Vaccarone, ha condotto la regata con mano ferma e rotta pulita, conquistando il primo posto con stile. Alle sue spalle, colpo di scena: Stagalla di Biagio Pergola, con una rimonta da manuale, ha letteralmente soffiato il secondo posto a Broomstick di Davide Santi negli ultimi metri. Da segnalare anche l’eccellente prova di Gin di Tommaso Giacomin, che, pur rimanendo in due per un’assenza dell’ultimo minuto, ha scelto di onorare la competizione: gesto da veri marinai.
E mentre i Meteor si lanciavano in bordeggi infuocati, nei J24 andava in scena un duello che sembrava scritto: Argento Vivo di Paolo Governato contro Rabbit di Francesco Nucara, entrambi freschi protagonisti ai Campionati Italiani. Ma a turbare l’equilibrio prestabilito, è arrivato il terzo incomodo: Son of Rabbit, timonato dal leggendario Gianfranco Bianchi, prossimo agli ottanta anni ma ancora capace di mordere il campo di regata. Fino alla boa di Lerici, il colpo grosso sembrava possibile. Poi, tutto si è assestato nell’ordine previsto: primo Argento Vivo, secondo Rabbit e terzo Son of Rabbit. Ma rivedere in azione un campione italiano di altura contro giovani timonieri specializzati nella classe è stato, di per sé, uno spettacolo. Bianchi, con la sua consueta ironia, ha commentato: «Un po’ troppa ruggine addosso… avevo una bomboletta di CRC ma non è bastata!».
Trofeo Fiorillo a squadre
Ancora una volta, il Circolo Velico La Spezia si impone con autorevolezza nella classifica a squadre, confermandosi punto di riferimento nel panorama velico spezzino. Il Circolo della Vela ERIX e il Club Nautico Marina di Carrara, pur penalizzati dall’assenza dei loro atleti di punta, hanno comunque dimostrato determinazione e spirito sportivo. Il potenziale è evidente e queste realtà hanno tutte le carte in regola per tornare protagoniste nelle prossime edizioni. La sfida è aperta!

Una regata da ricordare: vento, passione e umanità nel Golfo dei Poeti
Tra partenze intelligenti, manovre magistrali, errori rocamboleschi e gesti di grande sportività, l’edizione di quest’anno della Regata Fiorillo si chiude sotto il segno dell’emozione condivisa. Dalla sfilata commovente davanti al Vespucci ai duelli serrati tra barche di tutte le categorie, ogni momento ha raccontato una piccola storia di mare, umanità e passione.
Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento: al Comitato di Regata, instancabile anche sotto il sole; agli equipaggi, dai veterani ai neofiti; e naturalmente al pubblico a terra e in acqua, che con entusiasmo ha seguito ogni virata e ogni colpo di scena.
Ma il grazie più profondo va a chi ha ispirato tutto questo: il Comandante Michele Fiorillo, la cui memoria continua a veleggiare tra le onde, come una stella polare per chi ama il mare con cuore e coraggio.
Un sentito Grazie ad Attilio Cozzani che con la sua competenza e professionalità riesce sempre a portare a casa il massimo del risultato
evento meravigliosamente organizzato