Una regata da non perdere…
I velisti nostrani e non solo stanno affilando le armi specialmente quelli della speciale categoria riservata ad equipaggi di due persone.
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Come tutti gli anni è d’obbligo, per la redazione di ACquadimare, aggiungere due parole su Vejo e Claudio, soprattutto per i nuovi velisti del Golfo dei Poeti che ancora non li conoscono. Considerato che quando si parla di grandi uomini è difficile trovar le parole giuste, mi sono avvalso della potenza di internet e con un copia incolla da un mio vecchio articolo, per Vejo ho incollato il ricordo di un villeggiante, Paolo Angioni, che riporto parzialmente (la versione integrale la potete trovare qui).
«****omissis**** Allora c’erano solo le barche dei pescatori, qualche peschereccio e lo star di Veio (in realtà del Club) bellissimo. ****omissis*** Veio Sampiero era un bel ragazzo, simpatico, che avrà avuto una trentina d’anni. Era il presidente dello “Sport Club Lerici“, non so se la dizione è esatta, di cui ho ancora la tessera di socio onorario. Era fidanzato con Ida, una distinta signorina per bene che abitava nel palazzo nuovo sulla destra nello stradone che sale alla chiesa di S.Francesco. Veio faceva l’elettricista a bordo e ad Agosto prendeva le sue ferie. Arrivava al Molo verso le 12 e noi ragazzini, Nenè, Stefano Varese, io ed i figli dei pescatori lo circondavamo gridando “Punt e Mes”. Il Punt e Mes era il tuffo carpiato con rincorsa e Veio ci dava il voto, senza premio. Ci bastava il voto. Con Veio, mio fratello ed io, la mattina, armavamo lo star, che allora era la più bella e veloce barca a vela (ci piaceva tanto armare lo star, ci sentivamo importanti) e andavamo alla diga a prendere muscoli e datteri. Ci tuffavamo (senza maschera, mai posseduta una maschera) e con il coltello che Veio ci aveva dato raccoglievamo le cozze. I datteri erano difficili da prendere perché rientravano subito nel buco scavato nello scoglio. Con qualcuno più lento riuscivamo. Alle due eravamo al Molo e poco dopo a casa. Mamma ci attendeva per fare la zuppa di cozze con il pane abbrustolito. Nel ’96, mi pare, sono stato in giornata a Lerici e sono andato alla piazzetta del Castello (tutte la case ristrutturate dai Milanesi), ho cercato un po’ di gente. Tutti morti. Sono andato in chiesa, ho domandato alle donne e agli uomini più anziani e qualche notizia l’ho avuta. Cercherò di fare uno sforzo e mettere assieme altri ricordi .»
Per quanto riguarda Claudio, invece, sono poche le cose da dire, al suo Circolo era amato da molti ed era sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno senza chiedere nulla in cambio, era anche un pò brusco quando serviva, ma era un padre, un nonno, che oggi sarebbe orgoglioso dei risultati dei suoi ‘nipotini’ velisti… che continuano la tradizione dei Sampiero!
Inutile dire che ACquadimare.net seguirà dal vivo e attivamente la regata… augurando un caloroso ICAB a tutti i partecipanti!